EL COR - PALE DEI BALCONI - VALLE DI SAN LUCANO
Come accade da più di vent'anni anche questa mattina Checco è riuscito ad arrivare dopo di me nonostante fossi io quello in ritardo, è bello avere delle certezze, come certo era anche che il giro che aveva in mente fosse bello. Così con la calma abbiamo raggiunto Gares dove abbiamo lasciato la macchina per incamminarci lungo un bellissimo sentiero in mezzo al bosco che ci ha portato sotto un panettone di roccette che visto da lontano sembrava poco accogliente. Invece, come sempre accade in montagna, ciò che ci si aspetta da lontano riesce sempre ad essere diverso nel momento in cui ci sei a contatto. E lo spettacolo che ci si è presentato una volta raggiunta la cresta è stato decisamente sorprendente. Ho visto per la prima volta la fotografia di un buco a forma di cuore sulla roccia poche settimane fa su una rivista e ho creduto fosse un fotomontaggio e invece è esattamente quello che abbiamo visto non appena abbiamo scollinato. Un magnifico foro fatto a forma di cuore che incornicia la valle sottostante, come se la natura avesse voluto fare un regalo inaspettato a chi ha avuto la fortuna di raggiungere quel luogo.
Come sempre abbiamo fatto un giro meraviglioso in una giornata meravigliosa, solo che quel posto sembra lasciare un regalo in più.
Bel e basta!
Mauro
RELAZIONE:
Si raggiunge Forcella Campigat o da Col di Prà (Valle di San Lucano) o dal fondo della Val di Gares (più corta). Da qui sent. 761 direzione Campo Boaro. In corrispondenza di una piccola piana (circa 1930m) si abbandona il sentiero che qui fa una curva verso destra e si segue una traccia tra l'erba verso sinistra che porta sul ciglio della Val dei Camosci. Da qui si può osservare molto bene l'itinerario di salita al Cor. Verso destra si imbocca un poco invitante canalino di roccia e terra scura che in discesa porta sul fondo della Val dei Camosci. Si aggira un sasso incastrato sulla sinistra (faccia a valle) e si scendono un paio di saltini (I grado). Da qui con l'aiuto di qualche ometto si risale sul lato opposto della valle (qualche breve tratto di facile arrampicata) e ci si porta su bel terreno di placche di roccia e prato alla base della parete. Da qui, prima verso sinistra e poi verso destra ci si porta alla base di un canalino/fessura che risale dritto tutta la parete. Stando alla sua sinistra si risale con qualche zig-zag la parete che presenta dei brevi e divertenti punti di arrampicata (I grado) a volte un po' esposti. Verso la fine si va a sinistra e poi a destra lungo una crestina che porta sul filo della cresta (qualche ometto, qualche bollo rosso sbiadito, tracce). Quasi subito ci appare il nostro Cor! Una volta ammirato per bene lo spettacolo si sale il filo della cresta a destra raggiungendo una prima cima (libro di vetta). Da qui con qualche saliscendi si continua fino a raggiungere una seconda cima più alta. Questo tratto, molto bello e panoramico, presenta dei brevi passaggi di arrampicata a volte esposti (I grado). Si sta o sul filo della cresta o alla sua destra (tracce e ometti). Da questa seconda cima si continua su bellissimi prati in direzione della cresta di fronte a noi (ometti) e con qualche facile passaggio di arrampicata si raggiunge la cresta delle Pale dei Balconi. Magnifica vista sull'altipiano. Da qui in leggera salita verso sinistra seguendo la cresta fino ad incrociare il sent. 776 che si segue in discesa fino al bivio col sent. 761. Per questo sent. in discesa verso destra si passa per Campo Boaro e di nuovo alla Forcella Campigat.
CAMPANILE DI VAL MONTANAIA
Un desiderio che avevo da tanto tempo oggi si sta realizzando... si va sul Campanile di Val Montanaia!
Visto su tantissime belle fotografie, il campanile spunta solo e imponente ai piedi delle montagne che lo circondano, nella selvaggia val Cimoliana.
La mattina non è delle più soleggiate, le nuvole sono grigie in cielo e un'arietta fresca primaverile si fa sentire, ma questo non ci ferma, partiamo e dopo una pausa caffè lungo la strada arriviamo al rifugio Padova, dove lasciamo la macchina. Zaini cari di tutto il necessario e si va. Ci sono 800m di dislivello che ci separano dall'attacco e si fanno sentire tutti. Le gambe sono ancora dure dopo un inverno in cui sono state praticamente ferme e lo zaino è bello pesante, cosicchè salire lungo questo ghiaione sconnesso non è affatto comodo. La curiosità di vedere il campanile e poterlo salire è però tanta così da far passare ogni fatica!
Ad un certo punto mentre si sale si ha uno scorcio sul magnifico monolite il quale però sparisce alla vista ancora per un po', fino a rivederlo quando ormai mancano pochi metri. Siamo arrivati sotto l'attacco e ci sono altre due persone che salgono. Ci prepariamo, imbrago, scarpette, corde e rinvii, abbiamo tutto, si attacca!
I primi tiri sono abbastanza semplici, arrivati al quarto abbiamo la famosa fessura Cozzi, dal suo salitore. Salito Francesco con estrema facilità è il mio turno, breve e liscia riesco a farla con qualche difficoltà. Il traverso successivo verso sinistra, stretto ed esposto, è ancora un po' impegnativo e fatto questo si arriva ad un camino vertiginoso che porta fino al ballatoio. Ultimi due tiri facili e arriviamo in vetta.
Sulla piccola cima c'è la famosa campana e la vista è super, che soddisfazione! Dopo esserci riposati un poco ed aver goduto della vista, decidiamo di scendere. Si scende per gli ultimi due tiri della salita, poi attraversando si arriva ad un'altra calata in doppia nel vuoto, a cui segue una ultima doppia breve ma aerea che ci deposita sul fondo di un canalino. Lo si percorre in discesa facendo mezzo giro del campanile e si ritorna alla base, dove avevamo lasciato gli zaini. Riscendiamo con calma alla macchina e via di corsa a bere una meritata birra da Marco ad Erto.
Giornata top, da ricordare!
Chiara
GIRO DEL MONTE PELMO - SCI ALPINISMO
Partenza dai Coi - Salita per la Fessura sud - Discesa per la Fessura nord - Salita per la Forca Rossa nord - Crode di Forca Rossa - Discesa per la Forca Rossa sud - I Laach - Coi
Ormai diversi anni sono passati da quando io e Max avevamo fatto questo giro. Quell'inverno c'era molta meno neve e l'impegno generale è stato più elvato.
La strettoia della Fessura sud era alquanto impegnativa con parecchio ghiaccio fuori e la discesa a nord era più obbligata per la scarsità di neve e presentava anche il classico salto a metà. Quella volta abbiamo dovuto scavare per più di mezz'ora per piazzare un buon corpo morto nelle neve. La seconda parte invece, attraverso la Forca Rossa, non aveva presentato grossi problemi.
Questa volta invece io e Fabio abbiamo trovato condizioni d'innevamento quasi ideali che ci hanno permesso di salire la Fessura sud senza gran impegno e scendere a nord senza mai togliere gli sci.
Questa mattina ci troviamo che ancora risplende alta la luna in cielo e pian piano ci prepariamo aspettando i primi bagliori del mattino. Saliamo veloci alle Mandre e da qui proseguiamo, ramponi ai piedi e sci in spalla.
All'inizio la neve non è del tutto indurita dal gelo notturno ma nella parte alta invece riusciamo a progredire più velocemente grazie allo strato portante. Il superamento della cornice non richiede l'utilizzo della corda ma è comunque un po' delicato. Nosostante la neve sia indurita a causa dei numerosi passaggi dei giorni precedenti riusciamo a scendere abbastanza agevolmente e con una derapata riusciamo a passare la strettoia. Da qui in breve scendiamo in Val d'Arcia dove rimettiamo le pelli e cominciamo a salire. Il pendio della Forca Rossa è molto duro e richiede un po' di attenzione. Il bel sole in forcella c'invoglia ad andare fino in cima. Finalmente questa discesa ci regala delle belle curve sulla neve mollata dal sole!
Non ci resta che la breve risalita ai Laach e la discesa finale ai Coi che ci rilassa e ci offre una stupenda vista sul Pelmo e su tutta la Val di Zoldo.
Siamo giusto in tempo per un meritato pranzetto all'Insonnia!
FORCELLA DELLE SASSE - GRUPPO DEL CIVETTA - SCI ALPINISMO
Sembra proprio la giornata perfetta! Freddo sole e tanta bella neve...
Io ed Eva prendiamo una delle prime corse della cabinovia di Pecol ed in breve ci ritroviamo a salire in mezzo al bosco. Tanta neve polverosa ci aspetta!
Dobbiamo battere la traccia perchè non è ancora salito nessuno, e questo non ci dispiace affatto! Il sole splende ma non scalda troppo, e la temperatura è piacevole. Man mano che saliamo la neve rimane sempre perfetta, e questo ci fa sopportare bene la fatica, pensando a quello che ci aspetterà a breve.
Con le ultime inversioni un po' tecniche raggiungiamo la forcella e da qui saliamo ancora un po' per raggiungere l'imbocco di un interessante canalino...
Quando ci fermiamo per togliere le pelli non fa più tanto caldo, così ci affrettiamo a prepararci e dopo un ultimo sguardo di saluto a questi magnifici posti ci buttiamo giù a capofitto!
Come annunciato la neve è spettacolare, e anche la sciata è una di quelle che lascia di sicuro il segno nella memoria! Sappiamo che decine e decine di sciatori, guardandoci dalle piste, ci stanno invidiando assai, e fanno bene, perchè non sanno proprio quello che si stanno perdendo!
E' davvero un peccato che la discesa sia troppo corta! In queste condizioni ti auguri che non finisca mai...
Raggiungiamo le piste da sci e non resistiamo alla tentazione di andare a berci una meritata birra al Su'n Paradis da dove possiamo goderci la vista delle nostre magnifiche tracce!
Brava Eva!!!
CASCATA DELLA PISSA - TERMINE DI CADORE - ARRAMPICATA SU GHIACCIO
Le condizioni per scalare continuano ad essere buone ed un'altra bella linea sembra essere pronta, la mitica cascata della Pissa di fronte a Termine di Cadore.
Questa mattina, due giorni dopo una salita con Enrico, sono in compagnia del fratello Daniele. Che onore, scalare in due giorni con i due fratelli, su linee così spettacolari...
Anche la vista di queto mostro ci incute un po' di timore, e abbiamo qualche dubbio sulla molta acqua che vediamo colare dai festoni, ma nonostante tutto siamo lanciati per la salita!
A differenza dei nostri predecessori, grazie ad un'astuzia di Daniele, attraversiamo il Piave veloci ed asciutti!
In venti minuti a piedi raggiungiamo la base. Il primo tiro sembra già un po' ingaggioso, ma il ghiaccio buono ed un rassicurante friend 0.4 lo rendono divertente. Ora tocca al tirone di misto, che da sotto sembra duro e logico. La prima metà è molto bella, con roccia abbastanza stabile ed un po' di ghiaccio. Purtroppo dopo la metà diventa un po' troppo rotto e terroso. Per fortuna qui ci sono diversi chiodi e spit. L'uscita in sosta è di nuovo su ghiaccio, peccato che sia un po' troppo bagnato.
La sosta è spettacolare, in una profonda nicchia, ma anche parecchio umida...
Dobbiamo decidere il da farsi... L'uscita dalla nicchia non sembra facile e dobbiamo trovare una linea non troppo bagnata. Dopo un attimo di riflessione passo oltre il buco tra le frange e prendo il freestanding di destra (faccia alla parete). Non sembra troppo bagnato. La partenza è verticale ed impegnativa, ma per fortuna il buon ghiaccio mi permette di scappare veloce oltre le difficoltà. L'ultimo tiro è facile ma simpatico, con un fine strato di ghiaccio che fa vedere il flusso copioso di acqua pochi centimetri sotto le nostre punte. Per fortuna è sufficientemente freddo e ci schiviamo un bagno indesiderato...
Che bello! Anche questa è fatta!
Due doppie e siamo a terra non troppo bagnati.
Quando passiamo per Termine per scattare un paio di foto ci accolgono calorosamente un paio di abitanti di questo paesino che della cascata della Pissa sono i veri guardiani.
Anche questa volta gran complimenti agli apritori Luca e Santi!
SASSOLUNGO DI CIBIANA - SCI ALPINISMO
Questa mattina appuntamento a Forcella Cibiana. Il celo è un po' nuvoloso. Ieri dei nostri amici hanno fatto questo giro e le condizioni erano buone, oggi sembrano un po' cambiate... Finalmente al passo si apre il cielo e partiamo allegri. La meta è il Sassolungo di Cibiana con discesa poi al paese di Cibiana. Siamo in quattro, io, il Buzzi, Enrico e Carlo. Saliamo veloci a forcella Bella. Qui a nord la neve è buona. Una volta in forcella, però, molte nubi coprono tutta la parete del Sassolungo davanti a noi. Una volta scesi giù a sinistra facciamo fatica ad individuare esattamente il canalino di salita. Delle tracce di ieri nemmeno l'ombra. Mettiamo i ramponi e con qualche divertente variante raggiungiamo la spalla. La neve però non è più portante come ieri mattina, e si sprofonda spesso. In lunghi tratti si va giù fino al ginocchio. A sud le cose non migliorano. E' nuvoloso e fa caldo. La neve è un po' cotta e non stiamo su sulle tracce dei nostri amici di ieri. Comunque andiamo su abbastanza veloci, e raggiungiamo l'ampia cresta finale dove la neve è un po' più dura. Sempre nella nebbia raggiungiamo la nostra cima. Siamo tutti e quattro felicemente riuniti a scherzare e a goderci il posto. Di tanto in tanto qualche squarcio di sereno ci fa vedere in giro. Siamo pronti e come le nuvole ci fanno vedere qualcosa iniziamo la discesa. La neve è un po' pesante ma divertente. Le tracce di ieri ci aiutano nell'individuare la direzione giusta. Dopo il primo tratto di cresta prendiamo il canalino di discesa a sinistra. La sciata è piacevole ma la visibilità continua ad essere scarsa. Usciti dal canalino attraversiamo a sinistra fino ad individuare sulla bancata delle Crode delle Ronce l'intaglio che raggiungiamo con breve salita sci in spalla. Da qui ancora giù fino a forcella delle Ronce dove finalmente la visibilità migliora. La prima parte del canale è ancora molto bella. Ora non ci sono più nuvole e la neve è polverosa. Man mano che scendiamo troviamo però prima crosta e poi pappa. Dopo un po' di ravanate e risate nel bosco arriviamo al fondovalle. Lo seguiamo un po' fino ad attraversare la briglia. Appena più su, all'inizio del paese, abbiamo lasciato la seconda auto. Felici per il bel giro andiamo a pranzo tutti assieme dove ce la raccontiamo allegramente, rinvigoriti dalle forti emozioni che la montagna anche oggi ci ha regalato!
CASCATA BRUIXA - VAL ZEMOLA - ARRAMPICATA SU GHIACCIO
Ennesimo inverno avaro di neve...ma almeno sta volta fa freddo!
Le condizioni particolari hanno formato linee che raramente si erano viste. Una di queste è in Val Zemola. Sappiamo delle buone condizioni perchè la cascata è stata salita per la prima volta pochi giorni prima. Così questa mattina io (Francesco) e l'amico Enrico decidiamo di andare a dare un'occhiata... Da subito la vista della colata ghiacciata ci fa salire l'adrenalina. Sembra difficile e molto bella! Dalla strada per la Buscada l'avvicinamento è un po' faticoso e lo zoccolo finale costringe ad un paio di traversi. Finalmente siamo al primo tiro. Una quindicina di metri di roccia in traverso verso sinistra mi portano alla sosta a fianco al ghiaccio. Qui ho tirato un paio di spit ma il mitico Enrico passa in libera prima usando le mani e poi passando alle picche. Da qui inizia la salita su ghiaccio che si rivela davvero entusiasmante con tre tiri non molto lunghi su buon ghiaccio lavorato. E' come scalare un castello bianco e azzurro... Ci godiamo la salita al cospetto del Duranno e senza intoppi siamo alla fine della salita. Davvero bella!
Con tre calate e due abalakov siamo di nuovo agli zaini ed in breve alla macchina, soddisfatti più che mai!
Che dire...complimenti agli apritori!!
CENGIE DEL PENNA
Queste splendide giornate d'autunno non vogliono finire, perchè non godercele al massimo tra le nostre montagne?
E' ormai primo pomeriggio, con Francesco decidiamo di fare il giro delle cengie del Monte Penna. Il Penna è una piccola montagna sopra Zoppè. Il giro è ad anello e da come ce l'hanno descritto dev'essere molto bello,non segnato e non banale. Parcheggiamo la macchina sulla strada sterrata che porta al rif Venezia, camminiamo un po' lungo questa e prima di un ponticello imbocchiamo una traccia sulla destra. Prestando un po' di attenzione si trova un ometto che porta all'inizio della prima cengia, camminiamo sotto tetti di roccia, con alle spalle il Pelmo.
Si sale alla cengia superiore, sempre in leggera ascesa fino ad una selletta che ci farà abbandonare la vista di Pelmo e Civetta e ci apre un bellissimo panorama verso sud.
A questo punto abbandoniamo per un attimo le cengie e deviamo in un canalino ripido ed erboso per raggiungere la cima del Penna, grandi pendii prativi affacciati al Caregon: magnifica!
Le giornate si stanno accorciando e il buio si avvicina, meglio scendere in fretta. Ritorniamo sui nostri passi fino a riprendere la cengia, giriamo sull'altro versante,
verso le Crepe de la Viza Vecia, lasciandoci alle spalle un caldo sole che sta per tramontare. Continuando a camminare in discesa lungo la cengia, riusciamo a scorgere,
a ridosso di un piccolo ghiaione, la traccia che ci porterà al sentiero segnato. Ormai il buio è arrivato, percorriamo veloci l'ultimo pezzo di sentiero e ritorniamo
alla macchina.
Davvero un bel giro, insolito, non troppo lungo ma di soddisfazione!
Chiara
CENGIE DEL PELMO - CIMA PELMETTO
Ore 6.30, chiesa della Pieve di Zoldo. Puntuale come un orologio svizzero arriva Francesco con il suo ferro da montagna (Mitsubishi) ed ha inizio una splendida giornata in quota con un percorso mozzafiato: dal rifugio Venezia, cengia di Ball , 150 m di dislivello dentro al vant del Pelmo, cengia di Grohmann, fessura del Pelmo, cengia del Pelmetto , salto del Mago, cima del Pelmetto (2990 m) e ritorno al Venezia con discesa dalla Fessura e rientro per sentiero .
La fatica, la tensione, il timore di non farcela si fanno sentire ogni volta che uno distoglie il pensiero dalla bellezza a 360 gradi che ti circonda. Ma Francesco è lì con te, con il suo passo costante ed adeguato al terreno , le sue soste tattiche che sembrano casuali ma guarda caso, capitano sempre il secondo prima che tu glielo chieda! ....poi facciamo pure una foto!
La vetta del Pelmetto è coperta di neve caduta la notte precedente: silenzio, biancore, la musica del vento...nessuno, l' emozione è clamorosa! La cima non è l' arrivo, la cima è la cima...si rientra lasciando un pezzo di te sul Pelmetto ....chiedi a te stesso se tornerai mai più lì con tutte le magnifiche vette dove Francesco ti può portare .....chissà!
Torniamo con cautela sui nostri passi, con Francesco che ti esorta a mantenere un ottimo equilibrio di piedi anche se lui è davanti!
Passo dopo passo la cengia di rientro, la lunga sghiaionata della Fessura non senza difficoltà e finalmente, il rientro al Venezia dove solo la buona educazione ci limita ad una birra media (buonissima!!) È una fetta di torta da dividere da buoni fratelli, come idealmente si diventa dopo una escursione così!
Tutto come doveva andare, non per caso...per l' ottima pianificazione!
Grazie Francesco... alla prossima!!
Franco
VIA NORMALE AL PELMETTO - ALPINISMO
Sciare fuori pista ancora non se ne parla... quindi dobbiamo soddisfare la nostra voglia di alpinismo in altra maniera.
Questa mattina con Matteo decidiamo di andare a dare un occhio al Pelmetto, cima minore del Pelmo, che sovrasta le piste della Val di Zoldo.
La giornata, neanche a dirlo, è magnifica. Poco vento e anche il sole sembra scaldare discretamente.
Partiamo con calma la mattina. In breve ci troviamo a risalire il canale della Fessura sud quasi in condizioni estive. Un po' di neve rende più difficoltoso il passaggio della strettoia, che anche poi in discesa si rivelerà alquanto fastidioso...Finalmente siamo sotto la forcella e da qui prendiamo la cengia a sinistra che gira fin quasi dalla parte opposta della nostra cima. Da questo punto l'itinerario, prima un po' monotono e tetro, diventa oltremodo spettacolare e divertente. La vista è magnifica e calzati i ramponi per un breve tratto raggiungiamo il "Salto del Mago" (IV-). La roccia è buona e il tratto verticale breve con tre chiodi con cordone che agevolano la salita. Da qui iniziano una serie di gradoni di facile arrampicata e una esposta e spettacolare crestina. Le piste ci appaiono appena sotto i nostri piedi, e oggi di sicuro non invidiamo gli sciatori un bel po' più in basso di noi. Ancora qualche gradone, un po' di ghiaie e la crestina finale ci portano in cima. Uno spettacolo!
Tira arietta fresca e così non ci fermiamo tanto. Iniziamo la discesa con un po' di cautela. Una calata di 20m ci riporta in cengia. Percorriamo la strada dell'andata. La discesa della Fessura si rivela più faticosa che d'estate essendo i ghiaioni spogli di neve ed alquanto ghiacciati.
Un'altra giornata invernale anomala ma di sicuro da ricordare a lungo!
FINAILSPITZE - VAL SENALES - SCIALPINISMO
Sono per lavoro un'intera settimana a Bolzano ma il martedì riesco a ritagliarmi qualche ora e propongo a Francesco una gita in Val Senales. La mia idea sarebbe la Palla Bianca ma tutti sconsigliano e, una volta apparsa davanti ai nostri occhi la condizione appare effetivamente critica per una gita scialpinistica. Optiamo quindi per la Finailspitze, una classica cime di 3500 m della zona. Novembre resta comunque un mese poco adatto alle escursioni in ghiacciaio, i crepacci sono ancora aperti e molte volte sono solo parzialmente coperti dalla neve ventata! Infatti in salita preferiamo legarci per trovare la via più sicura. Una volta superata la zona più criticadel ghiacciaio procediamo velocemente verso la forcella sotto la cima, posiamo gli sci e raggiungiamo la vetta per l'aerea cresta finale! Quest'anno torno a fare la Mezzalama e non c'è niente di meglio per noi veneti e poco abituati all'alta montagna di cominciare fin dall'inizio stagione a prendere confidenza con crepacci, freddo e il vento forte che solo in quota si trova.
Luca
OCCHI D'ACQUA - TORRE DEL FORMENTON
Yeah!!! Ecco qualche scatto della mega giornata passata sulla bellissima via "Occhi d'acqua" alla Torre del Formenton. Abbiamo avuto la possibilità di scalare di brutto ogni tiro, costellato di buchi e buchetti su una roccia affilatissima e a prova di bomba! E' stata anche una grandissima soddisfazione poter scalare on-sight i due tiri più duri della via (7b, 7a+) e poter condividere questo goal con un super compagno!
VIA 'L CIANTON - TERZA TORRE DEL SELLA
Giornata libera e di bel tempo. Sento l'amico Acio che è sempre pieno di belle idee e così mi propone di andare a fare una via sulla Terza Torre del Sella. La scelta ricade su una linea abbastanza recente tracciata dal gardenese Rabanser. Il tracciato segue l'elegante spigolo nord-ovest fino in cima alla torre.
L'arrampicata è divertente e la roccia nel complesso più che buona. Anche la temperatura non è troppo fredda. La via è abbastanza attrezzata e le soste ci sono tutte e buone. Tutti ottimi ingredienti per trascorrere una piacevolissima giornata in compagnia in ambienti a dir poco mozzafiato.
Assolutamente consigliata!
VIA NORMALE AL MONTE DURANNO - DOLOMITI FRIULANE
Mercoledì 6 Luglio '16 , con l'amico Francesco, guida della Val di Zoldo,con cui ho condiviso tante belle escursioni(Civetta,Pelmo,Sorapiss),siamo saliti a monte Duranno.
Del monte Duranno, ho letto per la prima volta su alcune pagine di Mauro Corona. E dunque c'era anche un interesse letterario per quella cima. Francesco poi mi ha parlato della valenza tecnica di quella arrampicata e così ho deciso.
La salita al bel rifugio Maniago è piacevole e ricca di sorprese floreali. L'ospitalità del gestore Toni e della sua famiglia è stata magnifica e con loro ho trascorso momenti molto belli.
Siamo partiti dal rifugio alle 7.30. Il sentiero che porta alla forcella è un orto botanico all'aperto! Poi inizia la vera e propria arrampicata in un ambiente selvaggio e affascinante.
La roccia è ottima con buoni appigli e appoggi. Qualche lieve difficoltà sui canaloni, ma che gioia stare dentro la montagna! Poi la cima con veduta verso il Pelmo, Antelao, Bosconero,Gruppo del Cavallo,Cima dei Preti e Cima dei Frati...ritorno in corda doppia.
Ringrazio Francesco per la nuova avventura insieme e per tutte le cose belle, tecnica, topografia, leggende che mi ha insegnato. Davvero una splendida giornata.
Mauro Bernardi
FALESIA VAL BARANCE - ARRAMPICATA SPORTIVA
Come arrivare: raggiungere la val di Zoldo e il paese di Forno di Zoldo. Da qui salire all'abitato di Pralongo fino alla fine del paese (presso campo da calcio) dove inizia una strada, in parte asfaltata, che conduce alla Malga al Pian (servizio bar/ristorante di prossima apertura!). Qui si parcheggia la macchina e si prosegue a piedi. A sinistra della malga sale ripida una stretta strada sterrata che si segue per poche decine di metri fino a raggiungere il sentiero CAI sulla sinistra (tabella falesia). Seguire il sentiero per una decina di minuti fino ad un bivio dove si trova un'altra indicazione per la falesia che si segue per altri 3 minuti fino ad arrivare alle pareti.
Relazione delle vie (a maggio 2015):
1- Nina 5c
2- Pinta 6a
3- Santa Maria 5c
4- Colorado 6b+
5- Polenta e pastin 6c+
6- Marina 6a
7- Topa Gigia I- 6a+ II- 6a+ (35m)
8- Mai strac! I- 6b+ II- sx 6a /dx 6c (35m)
9- Mugolio I- 7a+ II- 7a+? (40m)
10- Seta I- 7c II- 7c? (40m)
11- Lucertolaia I- 7c+? II- 7c+? (40m)
12- La fabbrica delle castagne I- ? II- ? (40m)
13- Bon viaz… ? (40m)
14- Parampampoli I- ? II- ? (40m)
15- Mind the gap! I- 6c+? II- 6c+ (35m)
16- Par aria I- ? II- ? (40m)
17- The nose I- 6b+ II- 7b (40m)
18- Don Camillo 7a
19- Mamma orsa 7a+
20- Open book 5c
21- La Signora degli anelli ?
22- Cresta di gallo 6b+
23- Alè Gamba! ?
24- Il violone I- 5c II- 6b+
25- Sunset I- 7a II- 7a+ (35m)
26- Snowgang I- 6b II- 6b+ (35m)
27- Porca Eva 6c+/7a (35m)
28- Shuttered barriers 6c/6c+
29- Regno della polvere 6b+
30- Silent duke 6b
31- Malisia 6a
32- VII Alpini 6a+
33- Jumar ?
Quota: 1300m circa
Esposizione: nord-ovest
Note: tiri lunghi, attenzione alla lunghezza delle corde!! Fare sempre il nodo alla fine!!
La falesia è "nuova", quindi le vie non sono ancora tutte perfettamente ripulite dal passaggio degli arrampicatori.
Alcuni dei tiri lunghi presentano a volte una chiodatura un po' distanziata...
Buona parte della falesia rimane asciutta anche dopo lunghi periodi di brutto tempo.
Nel settore centrale si può arrampicare discretamente anche con pioggia.
CRODA GRANDA - CANALE SPRIT - SCI ALPINISMO
Salire con gli sci sulla Croda Granda era una cosa che volevo fare da tempo, e finalmente l'occasione è arrivata... Primi giorni di primavera, la voglia di sciare è ancora tanta! Questa mattina ai nastri di partenza ci siamo io, il Buzzi e Sem. Saliamo rapidi su per il bosco, la neve è dura e la mattinata sembra promettere bene. Passiamo prima la malga e poi il bivacco e qui i pendii si fanno via via più ripidi. La Torre di S.Anna sulla destra mi fa ricordare una bella giornata di scalata con la Madda. Proprio in quella giornata di inizio stagione arrampicatoria mi era venuta voglia un giorno di salire quei pendii ancora innevati con gli sci invece che con le scarpe da ginnastica... Lasciamo sulla sinistra la Forcella Vani Alti e messi i ramponi risaliamo la Scaletta. Una volta su ci si aprono davanti i Vani Alti, posto magnifico che ti rapisce il cuore... Percorsa tutta la conca tocca ora al vertiginoso traverso che porta al Bivacco Reali. Il pendio qui sembra buono e passiamo tranquilli, ma questo è davvero un posto che richiede neve stabile! Abbiamo finalmente davanti la cima della Croda Granda. Con un traverso prima in discesa e poi in salita siamo alla base del pendio che porta alla forcella a sud della cima e alla bella ed aerea cresta. Finalmente ci godiamo un po' di riposo e ammiriamo i panorami infiniti che oggi si vedono da quassù... E' ora di scendere. La nostra idea è di sciare il canale Sprit, e quindi dopo la cresta e il primo pendio andiamo giù dritti per la valle sottostante. All'inizio la sciata è divertente. Pian piano iniziamo a scrutare il lungo canale che si incassa sempre di più tra alte pareti. Larghezza e pendenze costanti sarebbero ideali, ma purtroppo nella parte centrale la neve è parecchio svalangata e la discesa diventa una penitenza. Finalmente siamo alla calata. Qui si trovano sulla destra un paio di ancoraggi. Sistemiamo il più basso e con un po' di acrobazie su un'altra sosta sul bordo del salto riusciamo a scendere con le nostre due corde da 20m. Man mano che il canale si apre a pendio la neve migliora, e con un altro paio di acrobazie non prevista prima raggiungiamo il fondo valle e poi con lungo traverso a destra la macchina.Un altro piccolo sogno che si realizza, un'altra bella avventura attraverso posti incantati appena fuori casa....
ATTRAVERSATA MONTE LA BANCA - FORCELLA DEL BACHET - SCI ALPINISMO
Ieri sera io (Francesco) e Marco eravamo un po' indecisi sul da farsi...una gran voglia di sciare e scaricare cavalli e un meteo un po' incerto che ci lasciava qualche dubbio...in più la notte doveva fare un po' di neve...che fare? Alla vecchia, appuntamento telefonico la mattina e si decide! Arriva la mattina...mi alzo, guardo fuori, bel tempo e un po' di neve fresca...chiamo Marco, parlottiamo un attimo e alla fine decidiamo: Monte la Banca sopra il passo S. Pellegrino con salita a sud e discesa a nord, e per tornare di qua si vedrà... Tra la sveglia non proprio all'alba, le decisioni, la strada e i preparativi non partiamo così presto. In compenso la giornata diventa molto bella ed è anche parecchio freddo. Quando partiamo dalla macchina siamo entusiasti, perché ci rendiamo conto che qualcosa di bello ci aspetta... Alla faccia delle previsioni che davano giornata nuvolosa e pochi centimetri di neve! Invece in cielo non c'è una nuvola e i centimetri di neve ci paiono almeno trenta! Poi le temperature molto basse hanno fatto in modo che la neve appena caduta sia estremamente leggera...e non ha ventato... Tutto questo, però, vuol anche dire gran fatica nel battere la traccia, e i piani che portano verso la nostra cima ci paiono più lunghi del dovuto. Iniziamo a salire e nonostante la giornata sia fredda ormai il sole di metà marzo è forte ed in pieno sud ci sembra faccia caldo. Tutto questo aumenta di molto la nostra fatica, e anche un po' la preoccupazione per il lungo ed esposto traverso verso destra che a breve ci aspetta. Siamo nel traverso, e tra un accumuletto e l'altro (a volte si sprofonda fino al bacino!), un po' di ramponi e fiato sospeso siamo finalmente fuori da quello che era il problema della giornata! Da qui è magnifico! La vista verso la sud della Marmolada, la lunga cresta che dobbiamo percorrere, gli immacolati pendii che ci portano verso la cima della Banca...e traccia da battere con neve oltre metà coscia! Su di nuovo e sta volta il freddo pian piano si fa sentire. Il tutto inizia ad essere bello faticoso ma l'entusiasmo per la discesa è tanto e finalmente arriviamo in cima! Un po' di relax al cospetto di così tanta bellezza e poi giù verso nord! La neve è così tanta e così polverosa che ci sembra di essere in Canada o Giappone. Ogni curva ci si immerge completamente dentro la neve e si hanno solo pochi istanti quando si riemerge per vedere dove si sta andando. Il vallone di discesa è ampio e tutto per noi. Una volta arrivati sul vallone che scende giù dalla forcella Ombrettola decidiamo un po' a malincuore di rimettere su le pelli alla volta della forcella del Bachet. Ora il freddo (sotto -10) e la fatica si fanno davvero sentire e battere la traccia con così tanta neve non è affatto facile. Pian pianino arriviamo in forcella e finalmente il sole del tramonto ci riscalda un po'... Ancora panorami mozzafiato accompagnano la nostra discesa a sud su neve che è ancora molto bella da sciare nonostante abbia preso sole tutto il giorno. Solo il tempo di voltarci ogni tanto e in breve siamo nel magnifico rifugio Fuciade e qui ci aspetta un bel birrone! Ormai la macchina è vicina e anche la fine della nostra sciata. Che dire...sole, freddo, caldo dove non serviva, tanta neve polverosa, fatica, soddisfazione! Proprio una gran bella prova di forza!
VAN DE LE FORZELETE - SCI ALPINISMO
Dopo una montagna di neve pare che di colpo sia arivata la primavera!
Neve ce n'è sempre parecchia, ma il forte caldo in questi giorni sembra aver reso le condizioni non tanto belle, e così bisogna pensarci un po' per trovare una bella gita con neve ancora divertente. Ci penso... su sul Van de le Forzelete, là su all'ombra magari le condizioni non sono ancora male!
E così ci troviamo la mattina con Sara e Renzo a Pralongo, e ancora in macchina raggiungiamo la Malga al Pian.
Sci ai piedi risaliamo la stradina che porta al laghetto del Vaac, e poco prima del lago prendiamo a sinistra su per il canyon della falesia "Le Aive" dell'amico Fulvio.
Qui il passaggio alla parte superiore è parecchio agevole, mai visto cosi! Sui pendii superiori la neve da dura inizia a diventare più soffice, e poi dentro il Van vero e proprio inizia ad essere proprio bella! Il posto è magnifico, non ti stufi mai di essere qua e guardare giù la valle come da un' enorme terrazza...
Sulla neve ci sono un po' di tracce qua e là, e sul versante da noi scelto 6/8 tracce scendono dal canale delle Forzelete, che sembra essere in buone condizioni.
Ma il pendio a destra, che porta sul punto più alto sulla cresta del Van non è tracciato ed è tutto per noi!
Con la salita che si fa via a via più ripida, pian piano raggiungiamo la cresta sotto un'enorme cornice, e da qui in breve attraversiamo ad un piccolo cucuzzolo leggermente a destra. Qui ci accoglie il sole e niente vento... Neanche da dire, magnifico! Ogni tanto qualche sciatore scende dalla vicina Forcella la Porta, e li vediamo giù bassi sotto di noi. Penso che forse ora un po' ci invidiano...
Sara e Renzo sono stati bravi in salita, e adesso anche loro non vedono l'ora di prendersi il giusto premio!
Ci prepariamo e giù! Tutta la prima parte è entusiasmante, su neve polverosa. Poi da metà il caldo inizia a farsi sentire, ma la neve è ancora divertente anche se un po' faticosa. In breve passiamo la strettoia e scivolando nel bosco raggiungiamo la malga.
Una birra al Residence Pralongo è d'obbligo!
LA PORTA DI MEZZODI' - CANALE DEI TRE GENDARMI - SCIALPINISMO
Anche quest'inverno purtroppo la neve si è fatta aspettare un po' troppo, ma finalmente è arrivata, in quantità giusta e soprattutto le frequenti nevicate fanno sì che si trovi abbastanza facilmente bella polvere su cui sciare. Oggi decidiamo di tornare in posti che conosciamo bene per andare a vedere quanta bella neve farinosa riusciremo a trovare. La meta è il canale della Porta di Mezzodì con discesa per il canale dei Tre Gendarmi. Tutti i giorni, guardando fuori dalla finestra di casa, non posso non rimanere rapito dalle sinuose forme di questi canali, che si addentrano nel gruppo degli Spiz di Mezodì come in un labirinto. La prima parte della salita è tutta nel bosco e il nostro amico Patrik sbuffa un po'... Finalmente il terreno si apre e passiamo alti sopra il rifugio Sora 'l Sas. Da qui il paesaggio è magnifico e man mano che saliamo ci sembra di addentrarci sempre di più in una fiaba... Insieme a me (Francesco) e Patrik, oggi ci sono anche Daniele e il Buzzi, e un po' per uno ci alterniamo a battere la traccia di salita. Senza troppa fatica siamo in forcella e da qui ci sporgiamo ancora un po' più in su per occhieggiare al di là delle creste il dedalo di canali che scendono da queste cime. Togliamo le pelli e giù! Dopo la prima parte del canale deviamo a sinistra e con una breve scaletta siamo al caratteristico imbocco del canale dei Tre Gendarmi. Questo si apre sotto di noi con forme sinuose e invoglia proprio ad essere sceso. Purtroppo il canale è sì bello ma anche un po' corto, così in breve siamo di nuovo sui pendii sopra il rifugio. Da qui individuiamo i passaggi migliori nel bosco ed in breve di nuovo giù a Baron alla macchina.
MONTE NERO - VIA ROLLING STONES
Ormai sono settimane che sulle Alpi si susseguono giornate stupende, ma non piove e non nevica. E anche le temperature non sono affatto fredde. Peccato che le condizioni in giro non siano un granchè.
Ormai è tempo di menare un po' sulle picche ma le possibilità sono poche. Ciò nonostante c'è qualche posto qua e là dove si può fare qualcosa. E in alcuno casi l'assenza di neve almeno facilità gli avvicinamenti.
Così io e il mio amico e collega Marco decidiamo di farci un giretto dalle parti della Presanella, e più precisamente sul Monte Nero dove sappiamo che si è formata qualche linea di misto.
Da casa la strada è lunga, così partiamo la sera prima per portarci in macchina alla partenza del sentiero. Incredibile! A 2100m e più non c'è un filo di neve! Arriviamo che è già tardi e ci sistemiamo alla meglio nella mia macchina adibita a camera da letto.
Come al solito la sveglia la mattina suona troooppo presto, ma ormai siamo qui, e nell'oscurità ci prepariamo a partire. Ci incamminiamo alla base della nostra parete con una marcia abbastanza lunga e faticosa (meno male che non c'è neve!) e alle prime luci dell'alba siamo all'attacco. La giornata come al solito è magnifica e in cielo non c'è una nuvola! sic...
La via che vogliamo percorrere si chiama Rolling Stones, e dalla base punta dritta alla cima. La linea è abbastanza secca ma l'arrampicata si dimostra comunque piacevole e varia. Salti rocciosi impiastrati di neve e ghiaccio si alternano a qualche breve nevaio. Spesso scaliamo senza le picche e le protezioni sono tutte su roccia. In tre tiri arriviamo al crux, un lungo tiro di 60m che parte su roccia per finire su ghiaccio, attraverso una fessurina impiastrata di qualche sputo di ghiaccio. L'arrampicata è delicata e qualche protezione fa un po' penare. Solo verso la fine c'è spazio per un paio di viti. Da qui in poi la pendenza diminuisce e dopo qualche saltino siamo nella parte centrale della parete. Qui le difficoltà diminuiscono e riusciamo a scalare per un po' in conserva. Gli ultimi due tiri quasi completamente secchi sono comunque divertenti da scalare e in breve sbuchiamo in cima, e che bella cima! Il sole ci riscalda un po' e l'aria tersa ci regala una vista spettacolare. Da una parte ci sembra di vedere il Monte Rosa , e dall'altra riconosco nitidamente tutte le nostre Dolomiti, Pelmo e Civetta sono lì e penso alla mia valle che da qui non sembra così lontana...
Le doppie ci attendono, ben dieci se non ho perso il conto, come i tiri in salita. Non ci resta che tornare alla macchina. Verso metà strada siamo di nuovo al buio, anche se una magnifica luna quasi piena ci fa vedere i contorni scuri delle montagne.
Che dire...bella avventura e bella via! Posti così selvaggi e suggestivi ci fanno venire voglia di tornare di nuovo da queste parti...
Via Rolling Stones - Monte Nero (gruppo Presanella) - 550m - WI 4+/M6
A ZONZO TRA GLI SPIZ - VIAZ SORA LA FOPA, AL ZENGION E VIAZ DE LA TANA DE L'ORS
Pronti per due giorni a zonzo tra i nostri meravigliosi Spiz, io Chiara, Maddalena, Francesco e la cagnetta Nina ci troviamo a metà giornata e partiamo: direzione Viaz Sora la Fopa!
I "viaz" sono particolari itinerari di montagna tipici della Val di Zoldo, i quali non sono individuati da sentieri ben segnati e chiari. Lungo i viaz si alternano tratti erbosi, ghiaioni, pareti da arrampicare e cenge esposte. Erano spesso percorsi nel passato da boscaioli e da cacciatori per oltrepassare le impervie cime.
Parcheggiata la macchina cominciamo la salita lungo il sentiero che porta al bivacco Carnielli, sotto gli Spiz di Mezzodì. La giornata è grigia ma ideale per camminare: l'aria è calda e la pioggia sembra rimanere lontana. Poco prima del bivacco imbocchiamo un passaggio a destra e, attraversato un piccolo ghiaione ci troviamo di fronte alla Cima del Coro, con la sua roccia bianca e luminosa, magnifica! Siamo qui nel Viaz Sora la Fopa. Da qui proseguiamo la faticosa salita che, tra quattro chiacchere e qualche scatto diventa più piacevole, fino ad arrivare a un bel passaggio attraverso la roccia che ci fa sbucare alla forcella Sagrona. Dopo una breve pausa decidiamo di provare ad arrivare al rifugio Pramperet attraverso una traccia che rimane alta sotto le pareti, anzichè scendere fino a valle per poi risalire. L'inizio è inaspettatamente agevole e con facilità riusciamo a seguire le tracce aiutati anche da qualche ometto ma ben presto le tracce si interrompono e siamo circondati da mughi! Non riusciamo più a trovare la via d'uscita per oltrepassare il crinale e per questo, vista anche l'ora tarda, decidiamo di addentrarci nella foresta di mughi. Usciti fuori faticosamente da questi antipatici arbusti rinunciamo al passaggio alto e scendiamo giù fino alla casera di Cornia, un bellissimo luogo selvaggio avvolto nel verde dei prati che trasmette un senso di pace e tranquillità. Finalmente dopo ancora quasi un'ora di cammino arriviamo al rifugio, quando ormai il buio sta prendendo il suo posto. Al rifugio ci aspettano Luca e Matteo i due simpatici gestori che subito provvedono a dissetarci con della buona birra fresca. Più tardi ci raggiungono anche Matteo e Nicola e cosi dopo una bella mangiata in compagnia andiamo a dormire.
Sveglia presto, colazione lunga e sostanziosa e partiamo alla volta di altri due viaz: del Zengion e de la Tana de l' ors. Subito cominciamo la salita... Ricalchiamo in parte il percorso della sera prima e con una faticosa salita risiamo alla forcella Sagrona. Da qui su alla cima del Venier e poi giù verso il Dente della Foppa. Questo tratto è molto panoramico ed aereo. Oltrepassato questo pezzo giungiamo ad un canalino. Lo discendiamo in parte e su di nuovo per un altro più a sinistra. Di nuovo una forcella e una bella parete che ci porta in cima al Piccolo Dente della Foppa. Discesa e finalmente imbocchiamo Al Zengion. Questo è facile e ben marcato e in breve ci porta ad un canale fino a trovare un'altra piccola cengia che da il via al Viaz de la Tana de l'Ors. Camminiamo lungo passaggi tecnici ed impegnativi fino a scorgere la Posta della Tana de l'Ors! Anche qui ci aspetta un passaggio impegnativo, quello della Scafa. Camminiamo ancora su bella cengia fino ad arrivare al Col Pelos dove il viaz ha termine. Da qui per facile sentiero fino al Belvedere e giù a lungo fino al Pian de la Fopa dove abbiamo lasciato la macchina.
Gli Spiz di Mezzodì sono un magico labirinto e percorrerne i suoi itinerari senza tempo ti farà immergere nella favola delle Dolomiti di Zoldo...
TORRE PICCOLA DI FALZAREGO
DIRETTA GHEDINA + VIA DELLE GUIDE
Giornata calda, splendida. Parcheggiato nel piazzale del Bar Strobel, in breve raggiungiamo la spianata del vecchio ospedale della Prima Guerra, carico di suggestioni. Poco oltre l’attacco della ferrata del Col dei Bos che ho già fatto un paio di volte. Questa volta l’arrampicata è più seria: mi aspetta per la prima volta una via sulle Torri del Falzarego. Lasciamo gli zaini e ci inerpichiamo quindi subito sopra i ruderi dell’ospedale fino all’attacco della Via Ghedina. Sono carico e affronto con convinzione i primi 3 tiri di III e IV. Il quarto tiro in camino (IV+) mette alla prova la mia sicurezza. Cosi un successivo traverso in disarrampicata per collegarsi alla via delle Guide. Riprendo fiducia e completo deciso i due tiri finali (rispettivamente IV e III) fino alla cima. Grande vista: Sorapiss, Antelao, Lastoi di Formin e la Croda da Lago, 5 Torri , Nuvolau, Averau, Tofana di Rozes ….
Breve disarrampicata, una discesa in doppia, poi ci infiliamo nel canalino scosceso tra le due Torri, giriamo intorno alla Torre Piccola, per scendere e ritrovare gli zaini nascosti presso l’ospedale.
Paolo Mondo
FANTASTICA ROCCIA E FANTASTICHE VIE IN MONGIOIE
E' tempo di una piccola vacanzetta arrampicatoria, io e Matteo all'ultimo decidiamo di andare a vedere un posto che già da più di un amico ci era stato consigliato, la zona del Mongioie sulle Alpi Liguri.
La sera del sabato, dopo un lungo viaggio, arriviamo in rifugio giusto in tempo per la cena. Subito intuiamo che abbiamo scelto il posto giusto, l'accoglienza calda, la cena ottima e abbondante e un veloce sguardo serale alle pareti circostanti ci fanno ben sperare.
I due giorni successivi scaliamo sulla Rocca dei Campanili, su due vie su calcare perfetto. Qui le vie sembrano tutte molto belle e l'arrampicata è sempre tecnica e impegnativa.
Per le relazioni guardare: arrampicata - rif. Mongioie
Per info sulla zona e rifugio guardare: Rifugio Mongioie
Ciao Giovanna, torneremo a trovarti presto!
PIZ CIAVAZES - VIA PARMIGIANO REGGIANO - GRUPPO SELLA
L'estate sta per iniziare e noi abbiamo una gran di voglia di scalare! Giornata calda e serena, buona compagnia e una bella parete, cosa si può volere di più??
Sta mattina siamo in quattro, io e Kevin ci leghiamo assieme e attacchiamo Parmigiano Reggiano, bella via a spit sulla parete del Piz Ciavazes. L'arrampicata è tecnica e continua, e pur non essendo così difficile sulla carta obbliga ad un uso più che preciso dei piedi, sempre su microappoggi, soprattutto sul tiro più impegnativo. La scalata fila liscia e ci facciamo qualche risata con i nostri due amici su una via a fianco. Arrivati in cengia ci godiamo il panorama, mangiamo qualcosa e iniziamo la discesa a corda doppia. Intanto sono scesi anche Matteo e Nicola e così siamo tutti riuniti per andare a berci una birra e fare un po' di piani per l'estate...
Via Parmigiano Reggiano - Piz Ciavazes (gruppo Sella) - 260m - 7a (6c obbligatorio)
ANTELAO - CANALE MENINI E CANALE ARNALDI - SCI ALPINISMO
Quasi un anno dopo, stesso posto, più o meno stessa ora, sempre io (Francesco) e Fabio, sempre la val d'Oten e sempre un sacco di neve! Anche sta volta riusciamo a risalire in macchina tutta la valle senza problemi, e parcheggiamo presso la Capanna degli Alpini. E' sabato e la giornata è bella, e al parcheggio troviamo un po' di compagnia. Un paio di minuti sci in spalla e subito dopo sci ai piedi iniziamo la salita. Ci si presenta subito uno spettacolo alquanto sconcertante... una enorme valanga ha lettteralmente abbattuto una lunga striscia di bosco, abbattendo centinaia di piante come fossero stuzzicadenti... ennesima prova della potenza innarrestabile della natura! Salita tutta la prima parte tiriamo un po' il fiato e osserviamo la situazione. La nostra meta oggi è la forcella Menini per l'omonimo canale, e da qui valutiamo la condizione della variante Arnaldi. Sembra che il crepaccio basso sia parecchio chiuso, ma ci rimane qualche dubbio nella strettoia alta, dove sembra che solo uno stretto passaggio permetta la discesa con gli sci. Comunque decidiamo di salire da qui per vedere bene le condizioni. Ora siamo soli io e Fabio, dal momento che gli altri sci alpinisti continuano per il ghiacciaio superiore. Ma no, mi giro e vedo che un ragazzo visto poco prima al parcheggio viene nella nostra direzione. E' di Udine e purtroppo non ricordo il nome, ma da qui in poi faremo la salita e discesa noi tre! La salita non è difficile, anche se il terreno è alquanto ripido, ma delle insidiose e continue scariche di neve ghiacciata e qualche sasso ci tengono sotto tensione. Ogni tanto qualche scarica più grossa si incanala nella rigoletta centrale, e non ci fa affatto piacere, dal momento che in alcuni punti la salita è obbligata proprio dentro il centro del canale. Arriviamo alla strettoia alta che si presenta un po' ghiacciata e con un distacco di valanga che non la rende sciabile. Per fortuna sulla destra si vede un breve e stretto passaggio innevato che ci dovrebbe permettere di scendere sempre sci ai piedi. E' proprio qui che una scarica più grossa della altre ci prende per fortuna di striscio, senza provocare nessuna grave conseguenza. Siamo stufi di questo continuo tiro al bersaglio (dove i bersagli siamo noi!) e così con un ultimo sforzo usciamo dalla variante Arnaldi su di un ripido pendio atttorno ai 55°. Finalmente un po' di sole e terreno più tranquillo. Saliamo l'ultima parte del Menini, anche qui con una scarica di neve da un canale laterale che ci fa stare su con le antenne. Finalmente in forcella! Il sole ci scalda e ci consiglia anche di muoverci a scendere, e così non sto a pensare più di tanto a continuare per la cima. Ci prepariamo e giù. Non ho ancora deciso se scendere per l'Arnaldi, le scariche mi avevano abbastanza stufato, ma una improvvisa nuvoletta sembra fermare per un attimo i raggi del sole, e gli sci ai piedi ci mettono la voglia di sciare... e quindi tutti e tre giù per l'Arnaldi! La neve non è male, parecchio compatta e in qualche punto un pelo ghiacciata, e richiede attenzione. Però le lamine tengono bene e dopo qualche curva saltata da brivido siamo alla strettoia. Un metro delicato a scaletta e giù ancora per il ripido pendio. La neve è sempre dura e impegnativa ma ormai i muscoli e la testa rispondono alla grande e in breve siamo fuori dal canale! Che bello, siamo riusciti a scendere tutto con gli sci ai piedi! Da qui in poi è una discesa tranquilla e con neve bella che ci premia per gli sforzi fatti!
Un'altra discesa che penso ricorderò a lungo, un'altra giornata vissuta a pieno tra queste magnifiche montagne!
GIORNATA DI FUORI PISTA NEL GRUPPO DEL SELLA
Canale Joel e terzo canale del Sas dles Nu.
Con Chiara, Simone, Andrea, Dino e Mattia...
CADINI DI MISURINA - FORCELLA DEL DIAVOLO - SCI ALPINISMO
Attraversata della forcella del Diavolo
Oggi è la mia prima uscita con gli sci d'alpinismo! Che emozione! Sveglia presto e si parte! Ci troviamo a Longarone io (Chiara), Francesco e Fabio e ci dirgiamo verso Misurina. Dopo un'accurata preparazione partiamo, inizialmente lungo la vecchia pista da sci fino a salire dolcemente fino al Cadin della Neve. Fino a qui la fatica si fa sentire poco e scivolare sulla neve è davvero piacevole! Ora però inizia la vera salita, non sono ancora molto abile con questo nuovo attrezzo ai piedi, ma lentamente e con un po' di calma inizio ad andare sempre più in su ammirando nel frattempo il fantastico panorama che mi circonda. Dopo un breve pezzo con i ramponi ai piedi finalmente arrivo in forcella, la Forcella del Diavolo! La giornata è splendida e la vista da lassù è davvero magnifica, da togliere il fiato! Ma è ora di ripartire, riposata e rilassata ora mi aspetta il pezzo più difficile: la discesa con gli sci anzichè con l'abituale e fedele tavola! Parto, le prima curve sul ripido e sul duro non sono per nulla agevoli e questo mi spaventa ma dopo, mentre la discesa si fa sempre più lieve e la neve soffice anche le curve vengono meglio e così più carica ed eccitata scendo tranquilla e divertita, giù per il Cadin dei Tocci fino di nuovo al parcheggio! Gìà arrivati! Le gambe non reggono più e i piedi fanno male ma che magiche sensazioni, che bell' esperienza che sicuramente ripeterò ancora e ancora!
POPERA - CANALE SCHUSTER - PASSO DELLA SENTINELLA - SCI ALPINISMO
Salita alla cima del Popera - Discesa per il canale Schuster - Salita al passo della Sentinella - Discesa in val Fiscalina
Che dura che è alzarsi sta mattina!!! Vorrei proprio inventarmi una scusa per stare a letto, ma ormai non si può... Daniele ed Enrico mi aspettano, e si parte.
Meta il Popera. Non conosciamo bene questi posti e così andiamo a vedere cosa si può fare. Partiamo dalla val Fiscalina con direzione la cima del Popera. C'è un po' di gente in giro e la temperatura è piuttosto bassa. Saliamo (io con molta fatica) il lungo vallone che porta verso la cresta. Vediamo qualcuno che si affaccia su una forcellina a sinistra, e mi ritorna in mente una mia discesa fatta con Luca qualche anno fa sul canale Schuster. Quella volta eravamo risaliti dal canale per poi ridiscendere dalla stessa, senza sbucare in cresta a causa di una difficile meringa di neve finale. Così una volta in cima decidiamo di scendere per poi raggiungere quella selletta. La prima parte della sciata è molto bella. Sci in spalla e in breve siamo sopra il canale. Anche questa volta c'è un'insidiosa cornice, e la breve discesa sci in spalla ci impegna in un paio di passaggi delicati. Finalmente nel canale! All'inizio la neve è buona, ma man mano che scendiamo questo budello senza fine le condizioni si fanno più faticose... E finalmente ora ne siamo alla base... Che fare? Scendere a Padola e poi fare autostop o ritornare alla macchina per il passo della Sentinella? Scegliamo questa seconda ipotesi (per me sempre più faticosa) e ricominciamo a salire sotto il sole che batte. Che fatica! Ma finalmente raggiungiamo anche il passo. Tiriamo un po' il fiato e si scende! Qui la neve invece è molto bella e la lunga discesa fino alla macchina è proprio divertente.
Finita! Che bel giro inaspettato che abbiamo fatto!
PALE DEL FOP - GRUPPO DELLA MARMOLADA - SCI ALPINISMO
Tutte le volte che mi trovo a Malga Ciapela d'inverno, in coda per la funivia, non posso non notare quella pala ripida là a sinistra di cui si vede bene la parte finale, ma la cui base da lì rimane parzialmente nascosto. Inutile dire che invoglia parecchio, e così oggi tocca a lei!
Sta mattina siamo io (Francesco), il Buzzi e Marco. Non è molto freddo e la neve in fondo valle quasi non ha rigelato sta notte. Il sole già splende sulla nostra cima... Partiamo veloci. La prima parte sulla strada militare passa via liscia, e la cengia prima dei piani di Ombretta e facilmente percorribile a piedi. Una volta alla malga arriva qualche problema di orientamento... Facciamo un po' di fatica a trovare il passaggio migliore, ma alla fine con poca fatica montiamo sulla terrazza sopra il bosco che da accesso alle Pale del Fop. La neve è già un po' troppo molla ma decidiamo di andare su. D'apprima con gli sci ai piedi, e poi sci in spalla risaliamo i lunghi pendii ideali per sciare, fin verso la cima dove qui incontriamo un breve tratto più ripido e più esposto. Finalmente la cima! Qui è molto bello ma non possiamo soffermarci troppo, così iniziamo la discesa. La neve è un po' molla ma si fa comunque sciare facilmente e ci rende la discesa alquanto facile. In breve siamo al passaggio che in salita ci aveva fatto perdere un po' di tempo, ma ormai andiamo giù veloci e in breve siamo alla macchina.
Anche questa è fatta!
TORRE DI S.ANNA - GRUPPO DELLA CRODA GRANDA - VIA TOTEM + ROMILDA PELLEGRINI
Un bel torrione in un ambiente incantevole...
Io e Maddalena abbiamo salito la via "Totem" con uscita sulla "Romilde Pellegrini", perchè la colata finale era bagnata.
C'è ancora parecchia neve in quota ma la calda giornata ci invoglia a sgranchirci le dita con una bella scalata.
L'avvicinamento è un po' lungo ma finalmente siamo sotto la parete. La prima parte della salita è su roccia molto buona con numerose clessidre, poi una fascia un po' erbosa di 150m circa non ci entusiasma troppo, per finire con un entusiasmante finale sulle belle placche ancora ricche di clessidre che conducono in cima. Abbiamo saltato la colata nera finale deviando sulla vicina via di sinistra perchè questa era parecchio bagnata.
Sul ritorno c'era parecchia neve che però non dava più di tanto fastidio, e sul vallone di discesa, anzi, ci ha fatto andare giù proprio veloci!
La giornata calda alla fine non era così calda...tra le nuvole abbiamo sempre scalato con la giacca, e sulla cresta di ritorno la scarsa visibilità ci ha dato qualche grattacapo...
Relazione:
Dopo Gosaldo, in località Sarasin, si va su a dx verso la malga Cavallera e poi il bivacco Menegazzi. La torre è di fronte
Attacco: 30m circa a dx dello spigolo sud/ovest in corrispondenza di una fessura/camino di una decina di metri
I tiro: su per la fessura camino e poi a dx qualche metro e su per belle placche, sosta su clessidre - 50m - IV
II tiro: su per belle placche fino alla base del camino che incide la parte bassa della parete, sosta su clessidre - 50m - III
III tiro: si sale sulle belle placche a destra del camino per poi ritornare a sx verso il camino in corrispondenza di uno strapiombo, sosta su clessidre - 50m - IV
IV tiro: a sx nel camino, su per placca facile, si esce su pendii erbosi ripidi fino ad un chiodo, sosta su chiodo e friends - 55m - III
V tiro: su per rocce erbose fino ad una crestina, sosta su spuntoncino - 20m - I
VI tiro: traversare a sx per la cengia erbosa fino a superare lo spigolo sud/ovest, poi qualche metro in su fino ad un chiodo, sosta su chiodo e friend - 50m - I
VII tiro: in salita verso sinistra su roccia erbosa non esaltante, 2 chiodi lungo il tiro, fino a due clessidre con cordone - 40m - IV
VII: qui invece di continuare per l'evidente colata nera che avevamo sopra la testa abbiamo obliquato a sx su roccia di nuovo molto bella fino a portarci sotto placche meno ripide sulla parte sx della parete, sosta su clessidre - 55m - IV
VII tiro: su per belle placche di roccia compatta e con numerose clessidre, sosta su clessidre - 50m - IV
VIII tiro: ancora su per belle placche fino in cima, sosta su spuntone - 50m - III
Ritorno: si segue la cresta verso nord, dapprima in discesa, e poi in salita fino al canale che riporta a valle - I/II
CIMA FANTON - GRUPPO DELL'ANTELAO - SCI ALPINISMO
Sveglia alle 4...nuvolo e un po' di pioggerella, tanto per cambiare...il meteo da una bella mattinata e così partiamo lo stesso.
Man mano che ci avviciniamo a Calalzo sembra di vedere un po' di azzurro, così risaliamo tutta la val d'Oten fino alla Capanna degli Alpini, non senza qualche piccolo intoppo che ci fa perdere un po' di tempo...
Scesi dalla macchina constatiamo che non è così fresco, e le cime sopra di noi sono tutte coperte dalle nuvole, inoltre è già un po' tardi...
Siamo tutti molto indecisi e ci aggiriamo intorno alla macchina senza saper bene cosa fare. Sta mattina siamo io, Fabio, Loris e Nicola.
La mossa decisiva la fa Fabio e tira fuori una monetina: testa o croce? Testa si torna a casa e croce si va su...croce!!!
Partiti! Le prime lingue di neve iniziano quasi subito e in breve abbiamo gli sci ai piedi. La neve è parecchio molla come era da aspettarsi, ma saliamo decisi. Pian piano raggiungiamo il ghiacciaio inferiore e ci accoglie il sole e le nuvole si diradano dalle cime lasciandoci vedere l'itinerario di salita. L'ambiente è davvero magnifico!
Una volta sul ghiacciaio superiore anche la neve inizia ad essere quella giusta, e come arriviamo alla base dei pendii ripidi della cima Fanton ci rendiamo conto che qui le condizioni sono ancora parecchio buone con neve invernale soffice e assestata. Sci in spalla e su, non senza un po' di fatica...risaliamo tutta la parte ripida e rimettiamo gli sci ai piedi per percorere l'ultimo tratto che ci porta in cima.
Che bello! Siamo qui e ora tutto sembra essere perfetto! Quando qualche ora fa eravamo pronti a tornare in dietro...
Strette di mano, sorrisi, foto e si parte! Le prime curve sono entusiasmanti su terreno ripido e neve molto buona! In breve siamo sui dolci pendii del ghiacciaio superiore e da qui senza problemi giù veloci verso la macchina, anche perchè la neve molla e un po' "polentosa" si lascia sciare in modo inaspettatamente piacevole. Arrivati alla fine delle lingue di neve ci bastano pochi minuti sci in spalla per raggiungere di nuovo la macchina. Non male per essere il 4 di giugno, penso!
Un'altra super giornata di sci in questa stagione che sembra non finire più...anche se ora ho proprio voglia di caldo e roccia!!!
PICCOLO VERNEL - MARMOLADA - SCI ALPINISMO
Che primavera...se così la si può chiamare...
Continua a fare brutto e nevicare e allora si continua a sciare!!
Le montagne sono cariche di neve e come appare un po' di sole è difficile resistere...e non resistiamo!
Questa volta con la Madda in Marmolada, sul Piccolo Vernel.
Che dire, solita sveglia, poca gente (anzi siamo i primi a salire!), un po' di vento in alto che da fastidio e polvere!!
Eh sì, il primo di giugno e ancora si scia su neve farinosa fino quasi al passo...
TOFANA DI MEZZO PER LA PARETE OVEST - SCI ALPINISMO
Sta mattina tocca alla Tofana di Mezzo...
Io e Fabio, appuntamento al solito posto alla solita ora...
Al parcheggio del rifugio Di Bona con nostro stupore troviamo diverse macchine e gente che si prepara a partire. Del resto la stupenda mattinata e le temperature basse invogliano!
Mentre tutti gli altri sci alpinisti si dirigono verso la Rozes, noi in breve deviamo per il canale del rif. Cantore. La neve è dura e si sale bene. Siamo quindi all'inizio del lungo traverso, che con qualche sali scendi porta sotto la conca glaciale tra la Tofana di Mezzo e quella di Dentro. La neve inizia a diventare un po' più tenera ma vediamo con disappunto che la parte bassa del canale di discesa è parecchio svalangata. In breve siamo al ghiacciaio, e qui la giornata magnifica e la neve fresca ci convincono che comunque, anche se la sciata in basso non sarà granchè, ci rifaremo con la parte alta...
Il luogo è davvero magico e questo sole rende tranquilli e felici di essere qui.
Ora ci aspettano i pendii finali che hanno pendenza costante e una quindicina di centimetri di neve fresca sopra! La salita è davvero piacevole, e quando sbuchiamo in cresta il sole ci scalda con i suoi caldi raggi. In cima è uno spettacolo, emozionante come non mai!
Anche la prima parte della discesa è veramente bella, polvere di maggio...
Pian piano ci avviciniamo all'imbocco del canale di discesa e, nonostante le condizioni in basso non sembrino esaltanti, decidiamo comunque di andare giù.
La prima parte non è male, ma pian piano il canale si stringe e la neve peggiora, e dobbiamo stare un po' più attenti.
Alla strettoia prima del salto finale bisogna togliere gli sci e disarrampicare un po' su roccia. Questo non è uno dei posti migliori perchè è proprio nel centro del canale che è lo scarico della parete ovest, e quindi bisogna fare veloci, ma la temperatura è ancora buona. In breve siamo all'ancoraggio della doppia che è in buone condizioni, e con una calata di circa 40 metri arriviamo sul cono da valanga e alla base della parete. Finalmente ce la prendiamo un po' comoda, e con dieci minuti di pelli siamo al rifugio da dove scendiamo alla macchina.
Il tempo molto buono, un po' di neve polverosa, il giro completo e l'ottima compagnia hanno reso questa giornata davvero bella!
CIMA VEZZANA PER IL CANALE DEL TRAVIGNOLO - SCI ALPINISMO
Oggi la nostra meta sono le pale di S.Martino e più precisamente la Cima Vezzana.
Sta mattina siamo io, Marco e Loris, e la sveglia suona sempre un po' troppo presto...
All'alba siamo al passo Rolle e qui ci aspettano diverse macchine di sci alpinisti e 0°C.
Partiamo e in breve mettiamo gli sci ai piedi. Velocemente scolliniamo in val Veneggia e iniziamo il lungo traverso che ci porta sotto il ghiacciaio. Ormai il canale è visibile da un po' e ci dirigiamo alla sua base con buon ritmo.
L'ambiente è magnifico, con il Cimon della Pala e la Cima Vezzana che ci circondano con la loro mole. Ormai siamo all'imbocco del canale e calziamo i ramponi. Qui forte pendenza (anche sopra i 50°) e neve molto dura ci preannunciano una discesa molto impegnativa...
Finalmente sbuchiamo in forcella ed il sole e la magnifica vista dell'altipiano delle Pale ci distendono i nervi dopo tanto ripido.
Da qui ci attendono ancora 200m circa di salita senza grossi problemi.
In cima la temperatura è gradevole e le nubi in formazione ancora non ci ostacolano la visuale.
Siamo pronti a scendere! La partenza non serba problemi e anzi ci permette anche qualche bella curva. Una volta nel canale invece la musica cambia...le condizioni ci costringono ad una concentrazione massima...assolutamente vietato sbagliare!
Con qualche equilibrismo e alcune derapate non proprio eleganti raggiungiamo e superiamo la strettoia e da qui pian piano la pendenza diminuisce e possiamo distendere i nervi. Ci aspetta ancora qualche pendio svalangato e finalmente verso la fine anche qualche bella curva su neve decente. Rimettiamo per un breve tratto le pelli e siamo di nuovo sopra il passo. Da qui velocemente fino alla macchina con gli sci ai piedi giusto in tempo per evitare la nevicata che arriva improvvisa.
Anche oggi è andata! La neve dura e le condizioni difficili non ci hanno di certo regalato una delle sciate migliori, ma il giro super meritava comunque di essere percorso!
VIA NIBIRU ALLA PARETE DEI FALCHI
Oggi andiamo a dare un'occhiata alla nuova via di Luca e Nicolò alla Parete dei Falchi.
Io (Francesco), Luca (uno degli apritori), Marco e il Catta andiamo all'attacco della strapiombante parete.
L'avvicinamento è molto breve come per tutte le vie della parete. Attacchiamo un po' presto la mattina per evitare il sole che ormai a maggio scalda parecchio.
Il primo tiro offre già una sezione abbastanza intensa, e il secondo una bella continuità su roccia un po' psyco...il terzo ha un bel boulder all'inizio con poi un'entusiasmante scalata che con ottima roccia conduce alla sosta. Arriva ora il tiro duro (ancora da liberere) con una sequenza molto strong appena sopra la sosta che ingaggia il Catta con alcuni voli molto spettacolari...anche il resto del tiro è intenso e difficile e la roccia non è ancora ripulita a dovere, quindi l'impegno è sicuramente alto! A Luca poi non riesce la libera per un soffio! Peccato ma non gli manca molto...ultimo tiro breve con boulderino finale non banale.
Ormai il sole è arrivato e non resta che calarci passando qualche rinvio qua e là perchè la parete è sempre un po' strapiombante.
Complimenti a Luca e Nicolò per la loro bella apertura che in breve verrà di sicuro percorsa da numerose cordate, anche se bisogna fare attenzione perchè la chiodatura non è affatto da falesia!!
Attacco: appena a sinistra della "Via dei Veci"
Materiale: corda da 60m, 10 rinvii
Difficoltà: I tiro: 7a, II tiro: 6c+, III tiro: 7b+, IV tiro: N.L. (7c+/8a??), V tiro: 6c
TOFANA DI ROZES - SCI ALPINISMO - 5 MAGGIO 2013
Anche sta mattina sveglia presto... Io (Francesco), Loris, Dimitri e Lorenzo ci troviamo all'alba al parcheggio del rifugio Di Bona.
Come buon inizio troviamo la strada pulita e transitabile quasi come in estate, e questo ci fa risparmiare parecchio tempo, energie e ci mette tutti di buon umore!
La temperatura è quella giusta e la neve è dura, e anche il cielo è azzurro senza nubi. Iniziamo a salire sci ai piedi e in breve raggiungiamo il rifugio Giussani. Da qui iniziano gli aperti pendii un po' più ripidi che, in diagonale verso destra, conducono alla spalla. Intanto il sole ci ha raggiunto e la temperatura è gradevole, ma la neve continua a rimanere bella dura. Arrivati alla spalla, la neve dura e un po' ghiacciata dei pendii che portano in cima ci consigliano di mettere i ramponi e continuare così senza problemi fino in vetta, dove ci accoglie un sole stupendo, niente vento e un super panorama!
Intanto il sole inizia a scaldare la neve al punto giusto...così mettiamo gli sci ai piedi e scendiamo giù diretti in direzione del rifugio Giussani lungo la diretta est.
Le prime due/tre curve sono su terreno ripido, a cui segue un traverso delicato verso destra con rocce affioranti, ma in breve siamo sui bellissimi pendii aperti del versante est che ci conducono d'un sol fiato fino alla macchina!
CRODE DI FORCA ROSSA - MONTE PELMO - SCI ALPINISMO - 10 APRILE 2013
E' arrivata la primavera! Finalmente dopo tanto brutto di questo inverno, ma anche tanta neve, sembra che stia arrivando la primavera...e si va a sciare!!!
Sta mattina io (Francesco) e Debora abbiamo deciso di dare un'occhiata alla Forca Rossa al Pelmo, e vista la bella giornata e le condizioni di neve molto buone abbiamo deciso di proseguire ancora un po' fino alle Crode di Forca Rossa...
La mattina alle 7:30 al parcheggio la temperatura è di -5 e la neve senza tracce!! Iniziamo la salita su neve indurita dal rigelo (prima volta di quest'anno...) che man mano che saliamo diventa sempre più morbida...
Arrivati in val d'Arcia la bella mattinata ci invoglia ad imboccare il pendio della Forca Rossa che sembra proprio invitante con la sua neve liscia e polverosa!! Qui la primavera tarda ancora un po', per fortuna...
Arrivati in forcella è impossibile non seguire il richiamo dei bei pendii soleggiati alla nostra sinistra, anche perchè la neve continua ad essere bella asciutta!
Saliamo, un po' sci ai piedi, un po' in spalla, fino in cima, dove ormai il sole inizia a scaldare per bene. Come sempre qua su è proprio un paradiso...
Ci prepariamo velocemente e giù, su neve affatto male.
Per finire un bel canalino non ci sta male...